Il TROVATORE/NAPLES

“Il trovatore”, il teatro San Carlo apre nel segno di Verdi: “E’ l’opera perfetta”

Fino al 20 dicembre il capolavoro del compositore di Busseto inaugura la stagione lirica del massimo napoletano

“In Germania spesso mi hanno definito un regista “italiano”, per via del mio senso estetico. In Italia, invece, un regista “tedesco”, perché mi concentro molto sulla chiave concettuale di un’opera”. Quando si chiede direttamente a lui un parere in merito, Michal Znaniecki risolve la questione collocandosi esattamente al centro delle due scuole.

“La verità sta nel mezzo  –  spiega Znaniecki  –  sono molto “italiano”, è vero, perché quando costruisco uno spettacolo curo molto l’aspetto estetico, però al tempo stesso non dimentico la dimensione mentale”. Un po’ “italiano” e un po’ “tedesco”, quindi, il polacco Znaniecki, regista de “Il trovatore” di Giuseppe Verdi che fino al 20 dicembre apre la nuova stagione lirica del San Carlo. Sul podio a guidare orchestra e coro stabili, il maestro Nicola Luisotti, che a fine mese lascerà l’incarico di direttore musicale del lirico napoletano dopo due anni passati a far la spola tra il San Carlo e l’Opera di San Francisco, dove ricopre lo stesso ruolo.
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Tra gli interpreti: Marco Berti e Alfred Kim ad alternarsi nei panni di Manrico, mentre Lianna Haroutounian e la napoletana Anna Pirozzi vestiranno invece quelli di Leonora. Completano il cast, Juan Jesus Rodriguez e George Petean (il conte di Luna), Ekaterina Semenhcuk e Enkelejda Shkosa (Azucena), Carlo Cigni (Ferrando), Elena Borin (Ines) e Enrico Cossutta (Ruiz). Spazio anche al corpo di ballo del San Carlo. Coreografie di Sandhja Nagaraja. Le scene sono firmate da Luigi Scoglio, i costumi da Giusi Giustino, le luci da Bogumil Palewicz.

Con “Il trovatore”, uno dei capitoli della trilogia popolare del genio di Busseto, Znaniecki aggiunge un altro titolo di Verdi al suo curriculum dopo “Ernani”, “Un ballo in maschera”, “Otello”, “Macbeth”, “Rigoletto” e “Simon Boccanegra”. “È una grande emozione tornare al San Carlo  –  dichiara Znanieck – con una nuova produzione e per il via della stagione. È un premio al mio percorso fatto nel solco del grande repertorio operistico italiano e la dimostrazione che in passato qui ho lavorato bene”.

Allude il regista all'”Evgenij Onegin” di Ciajkovskij di qualche mese fa, quello col ghiaccio vero in scena che sciogliendosi lasciava il palco invaso dall’acqua. “Non ci saranno effetti simili stavolta  –  spiega Znaniecki  –  lo spettacolo tenderà a cercare di raggiungere un equilibrio assoluto tra testo e musica per esaltare la forza espressiva dell’opera”.

Particolarità dell’allestimento, video e proiezioni dell’artista israeliana Michal Rovner. Saranno dieci in tutto. “Ma sono slegate dalla narrazione  –  continua il regista  –  sono più vicine alla dimensione emotiva. Compongono una sorta di percorso emotivo visuale all’interno dell’opera”. Un’opera che Znaniecki definisce “perfetta”. “Nel senso che secondo me “Il trovatore” rappresenta l’archetipo dell’opera, per drammaturgia e uso della convenzione teatrale operistica”. Biglietti da 60 a 400 euro (prima di gala) e da 30 a 120 (per le altre repliche).