EN ATTENDANT CHOPIN

Ideazione e regia Michal Znaniecki

Chi era Chopin? Un pianista, si dira`, o un “romantico”, con tutto quel che la parola puo portare con sé di oleografico e leggendario, oppure un patriota, un esiliato, un offeso dal destino. Ucciso dalla tisi a quarant’anni, compagno di George Sand, frequentatore e protagonista dei salotti parigini alla moda, creatore dei Nocturnes, di lui non ricordiamo che i tratti piu emblematici, probabilmente anche i piu` superficiali. Il salotto parigino della contessa Belgioioso e` aperto a tutti gli “spiriti belli” che l’Europa in tumulto sembra spingere e far approdare, come verso un destino comune, nella capitale francese, da sempre generosa con gli esiliati. Quello di casa Belgioioso non e` che uno dei tanti salotti, uno dei tanti piccoli crogioli di culture diverse che dell’Ottocento sembrano essere il piu` veritiero ritratto, un luogo d’incontro di idee, arte, politica e storia, pettegolezzo e divertimento. Polacchi e francesi, italiani, una babele di lingue che si mescola fino all’uso di un “francese sopranazionale”.

Il progetto “ En attendant Chopin” e` una riduzione dello spettacolo “Autour de Chopin” rappresentato con successo al Teatro alla Scala di Milano e Teatro Nazionale di Varsavia .
In questa formula e` gia` stato messo in scena alla National Concert Hall di Dublino e all’Istituto Polacco di Roma.

Il salotto parigino della Principessa Belgioioso si trasferisce in Italia in attesa dell’arrivo del genio polacco. Chopin non e` mai riuscito a realizzare il suo sogno di visitare il Bel Paese. Neanche questa volta arrivera` nel salotto dove si svolge la serata. Le protagoniste preparando la festa di benvenuto si racconteranno le loro esperienze legate al musicista, le loro curiosita` , aneddoti, pettegolezzi e desideri. Delfina Potocka si chiedera` come mai Chopin non compone opere liriche, Henriette Voigt evochera` le emozioni legate alle lezioni datele da Fryderyk-insegnante (ricordando i frammenti del suo metodo mai pubblicato), George Sand analizzera` la vita interiore del compositore.
Intanto altre signorine si preparano alla visita di Chopin ripassando i suoi pezzi da salotto (eseguiti raramente e riconosciuti come minori). Non mancheranno i canti polacchi come tassello nella disputa sull’opera lirica e la creativita` del pianista. Vengono eseguiti dal vivo i brani meno conosciuti quelli ispirati dalla lirica italiana, quelli dedicati alle sue allieve (quattro mani) e quelli che Chopin componeva o improvvisava per divertire le signore dei salotti parigini o londinesi.
Anche in questo repertorio Chopin e` riuscito a mettere il suo genio rendendolo affascinante e poetico in contrasto con la maniera puramente virtuosistica degli altri pianisti salottieri; ne e` esempio lampante il capolavoro intitolato “Hexameron” (una composizione – improvvisazione dei sei piu` grandi maestri del pianoforte dell’ottocento- Liszt, Pixis, Thalberg, Czerny, Hertz e Chopin appunto) quasi mai eseguito a causa delle difficolta` virtuosistiche , che chiudera` lo spettacolo “En attendant Chopin” .
La musica e la parola ( lo spettacolo e` recitato in italiano, francese e polacco basato sui testi originali ) si coprono e si sostengono , in una ricerca di echi e di rimandi incrociati , giocati anche sul rapporto strettissimo fra lingua e poetica musicale creando (anche grazie a un sottile gioco di luci) un’atmosfera indimenticabile.

EN ATTENDANT CHOPIN
scheda tecnica

DURATA: 2.10H CON INTERVALLO

Spettacolo e` accessibile a tutti livelli di spettatori (dalle scuole agli abbonati)

INTERPRETI:

1 CANTANTE (soprano)
Giuseppina Piunti

4 ATTRICI ( italiana, francese, polacca,…)
Wanda Koczeska
Debora Virello
Sylvie Pariset

2 PIANISTI (italiani)
Michele Fedrigotti
Francesca Rivabene

STRUMENTI: 1 PIANOFORTE A CODA

EN ATTENDANT CHOPIN
scheda tecnica

SPAZIO SCENICO:
UN SALONE, UN FOYER DI TEATRO, UN CORTILE, UN GIARDINO
(PEDANA MINIMA 3M X 3M, ALTEZZA MIN. 40CM DOVE NON ESISTANO GIA SPAZI SOPRAELEVATI COME SCALE, PALCHETTI,DISLIVELLI ARCHITETTONICI)

LUCI:
10 FARI DA 1000W, PIANTANE, DIMMER, UNA CONSOLE DA 12 CANALI,
UN DATORE LUCI

ATTREZZERIA:

3 POLTRONE, 1 DIVANO, 1 TAVOLO ROTONDO, 2 SEGGIOLINI
DA PIANOFORTE, 2 POLTRONCINE, STOLE PER COPRIRE I
MOBILI, 4 CANDELABRI A 2 BRACCI,

COSTUMI
5 COSTUMI D’EPOCA DA DONNA (1830-45) CON VENTAGLI,
1 VESTITO DA DONNA CON TAGLIO MASCHILE

Caine e Znaniecki celebrano Chopin e l’anima europea della Polonia

30 Maggio 2005 – 00:00Giorgio Galvani0

Giorgio Galvani

da Città di Castello

Un festival dedicato alla Polonia, al genio di Chopin, con un inedito ricordo al grande maestro Alberto Burri nel decennale della scomparsa. Al Festival delle Nazioni di Città di Castello, resta la continuità di una formula consolidata, che vede ogni anno ospite una nazione diversa. La trentottesima edizione si svolgerà dal 20 agosto al 4 settembre fra Umbria e Toscana. Quest’anno si tributa un omaggio ai Paesi recentemente entrati nell’Unione Europea. Il nuovo direttore artistico, Aldo Sisillo, ha scelto fra questi la Polonia, forte di una tradizione musicale d’eccellenza sia per i compositori cui ha dato i natali, sia per gli interpreti contemporanei di alta qualità. Il progrmma si articola su diversi filoni principali che dovranno fornire suggestioni e stimoli sulla vita culturale della Polonia nei secoli, ed il primo di questi percorsi riguarda naturalmente Chopin, «l’anima europea della Polonia», secondo Sisillo.
Ci saranno i due famosi Concerti per pianoforte, eseguiti pero’ nella versione da camera con il Quartetto d’archi al posto dell’ orchestra, e proposte inusuali come la rielaborazione cameristica a quattro voci dei 17 Canti polacchi realizzata da Lorenzo Ferrero e soprattutto, una rilettura di Chopin con il linguaggio del jazz moderno a cura di Uri Caine, pianista americano che ha proposto versioni non canoniche di pagine di Mahler e Bach. Sarà poi presentata una nuova versione di En attendant Chopin con la regia di Michal Znaniecki, ricostruzione del cenacolo letterario della principessa Belgioioso a Parigi, in cui intellettuali e artisti ottocenteschi raccontano le loro esperienze, in attesa dell’ arrivo del giovane prodigio polacco che però li delude ancora una volta.
Altri percorsi del festival riguarderanno da un lato la musica polacca del Rinascimento, rifiorita soprattutto attorno all’ università di Cracovia (con la presenza del gruppo Ars Cantus diretto da Tomasz Dobrzanski), dall’altro il periodo a cavallo fra Ottocento e Novecento con la sottolineatura di una figura chiave di quel periodo come Karol Szimanowski, di cui sarà eseguito, dall’Orchestra e dal coro di Cracovia, per la direzione di Tomas Bugaj, uno dei capolavori, lo Stabat Mater. Infine, la drammatica Polonia dell’era moderna, con uno struggente viaggio. Due le novità commissionate dal Festival delle Nazioni. La Compagnia Virgilio Sieni Danza, proporrà la nuova creazione Burning, omaggio ad Alberto Burri, grande artista contemporaneo, di cui quest’anno corre il decennale della scomparsa (giovedì 1 settembre al Museo Burri- Ex Seccatoi del Tabacco); il giovane compositore polacco Hadrian Tabecki un brano che verrà eseguito in prima assoluta dall’ Überbrettl Ensemble martedì 30 agosto a Citerna.